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Capita, durante il viaggio, di imbattersi in piccole secondarie Vie che non sono neanche segnate sulle mappe, ma che, se percorse, riservano delle gradite sorprese

E’ questo il caso di Scampia che ho avuto la fortuna di conoscere grazie all’amica artista Antonella Prota Giurleo che ha pensato di portare le mie FLUXWAYBOX in questa Via, che, se pur degradata, ha in sé un mondo di creatività ed impegno dove si organizza un Simposio internazionale di arte contemporanea già alla sua VI edizione .

Speciale Scampia

by Maurizio Follin

FLUXWAYBOX Speciale Scampia

 FLUXWAYBOX Speciale Scampia

Speciale Scampia






Scampia è un quartiere di Napoli tristemente noto per la presenza organizzata della camorra, purtroppo molto meno interessante, dal punto di vista dei mass media, per la quantità e per la qualità delle associazioni che operano sul territorio. Associazioni che lavorano con grande serietà e convincimento per garantire occasioni di socialità e di crescita alle persone che vivono nel quartiere.
A Scampia  si svolge annualmente, all’insegna della frase dostojevskiana La bellezza salverà il mondo, un Simposio internazionale di arte contemporanea giunto alla sua settima edizione.
Durante il simposio di quest’anno 2015  è stato presentato, oltre al lavoro di altre artiste ed artisti, il progetto La via di Maurizio Follin.

Ecco così Enrico Muller, presidente della cooperativa Occhi Aperti, organizzatrice del simposio, costruire una casa aperta ( forse CasArcobaleno, sede delle attività?)


per poi decidere che una stella cometa è per lui più congeniale ad indicare una via.



Come CasArcobaleno così Il giardino dei mille colori, gestito dalle suore della Provvidenza, è luogo di costruzione di sapere e di accoglienza. Mentre siamo al lavoro arriva in visita un gruppo di suore missionarie ed una di esse, molto interessata, si cimenta con le tessere


mentre Bryan Profeta restituisce il senso della relazione educativo affettiva dei luoghi realizzando un cuore




e Daniel, dolcissimo bimbo Rom, verbalizza la sua fiaba modificando leggermente l’immagine per raccontare, in tre fasi, quasi una sequenza di cartone animato, di un ragazzino che trova per strada un pallone  e comincia  a giocare




E’ un piede il mezzo che Francesco, giovane recuperato all’istruzione e all’educazione attraverso il progetto Io valgo, sceglie di realizzare con le tessere per percorrere la sua via futura


mentre suor Edoarda ragiona sulla forma di un pesce che liberamente nuota in un mare dove i percorsi non sono tracciati


Ludovica, giovane del servizio civile, e Francesca, docente del progetto Io valgo, si cimentano con la forma della spirale


Cristina Rossi, giornalista e critica del simposio, elabora la forma di una regina del mare





e Gianluca Raro, pittore muralista invitato al simposio, di Scampia e legato al quartiere, rappresenta una delle vele, terribili edifici, illuminata dal sole.





Daniel ed Eleonora elaborano insieme un forma gioco,



ancora Eleonora elabora un fiore



ed Emanuele ricostruisce la felicità di un tuffo in mare





e Grazia, la mamma dei due cuccioli, ci regala l’allegria della mano infantile che tiene stretto un palloncino in attesa del felice stupore del volo alto.




Pippo, docente, realizza, sulle piastrelle recuperate tra i rifiuti abbandonati per strada, una via stellata sulla quale i passi azzurri e bianchi delle tessere si alternano in una sorta di omaggio a Maurizio Follin, creatore del progetto La via




A Maurizio va la riconoscenza di chi ha assistito al video di documentazione del progetto e di chi ha partecipato materialmente ad esso per l’occasione offerta di sperimentazione di una nuova esperienza arricchente.




Antonella Prota Giurleo